Il fotografo ha svolto una indagine fotografica sugli aspetti territoriali di un’isola delle Maldive: Feridhoo, abitata da appena 200 maldiviani per 600000 mq. L’aspetto principale della ricerca è l’osservazione e analisi degli elementi che emergono dalla lettura dei caratteri di questa isola, una di quelle più ad ovest dell’arcipelago.
L’isola manifesta una immediata empatia con l’osservatore, le persone si svelano man mano mantenendo una natura prettamente introversa nei confronti di un turista/straniero all’interno del loro habitat. Con questa descrizione Cédric Dasesson legge lo spazio urbano, costruito per lo più di un’architettura effimera integrata con la natura. I materiali da costruzione sono corallo morto, sabbia asciutta e grandi palme che fungono allo stesso tempo da muri di confine, volumi verdi e ombrari.
L’attività principale, per chi non lavora in altre isole nei resort, è la pesca, per i giovani è la moto. Il rapporto con l’acqua, con il mare è di natura opposta a quello che si instaura con il turista. Il legame con il mare deriva da motivi di necessità e assume quindi una valenza produttiva, economica e sociale.
L’isola sembra un luogo surreale lasciato in una parte del mondo lontana che reputiamo perfetta solo per il colore del mare e le palme, ma la realtà è differente. È magica al tempo stesso, per questo modo di vivere semplice e per la continua esaltazione del quotidiano.