Tomer Ifrah, fotoreporter israeliano, nell’inverno del 2012 si trovava a Mosca, con l’intenzione di fotografare gli abitanti della città, ma, invece di avventurarsi per le strade della capitale russa, scelse di esplorare le stazioni e i vagoni della sua famosa metropolitana: ne è rimasto talmente affascinato al punto da tornarci a più riprese tra il 2012 e il 2014, percorrendo in lungo e in largo i 324 km e le 196 stazioni della mastodontica rete di trasporto.
Le bellissime stazioni, costruite nel 1935 e traboccanti di simboli sovietici, così come l’abbigliamento dei passeggeri ritratti nel pieno dell’inverno russo, ci restituiscono una realtà che tuttavia solo in apparenza sembra come sospesa nel tempo: al fotografo va infatti il merito di mostrarci una contemporaneità tragica che poco ha da spartire con la semplice nostalgia, dove alla bellezza e all’estetica del passato si somma tutta l’inquietudine di un presente fatto di dura quotidianità e di un futuro carico di incertezze.
Le foto qui presentate sono solo un estratto del progetto “Moscow Metro” , che l’autore ha raccolto in un libro pubblicato da KAHL Editions nel 2018 assieme alle foto provenienti dalle metropolitane di altri Paesi post-sovietici.