La fotografa Francesca Semerano col progetto “Tsukiji” ci porta col suo sguardo nel cuore dell’omonimo storico mercato ittico di Tokyo.
“Uno degli aspetti che mi interessa approfondire attraverso il mezzo fotografico è il contesto paesaggistico, storico, sociale, culturale, economico, in definitiva umano di un certo territorio. Così l’espressione/interpretazione fotografica assurge a ruolo di testimonianza iconografica di portata storica. Ha l’aspirazione a documentare fatti, ma testimonia anche come quei fatti sono visti da un fotografo come uomo del suo tempo, che esprime la sensibilità propria di un certo periodo storico.”
È in quest’ottica che va collocata la ricerca sull’antico mercato ittico di Tokyo, quello di Tsukiji, fotografato poco prima del suo trasferimento nell’area più periferica di Toyosu.
“Il mercato è un vero tempio per la grandiosità della struttura coperta, retta da capriate fornite di binari scorrevoli, per favorire lo spostamento delle merci. All’interno, in un’ immensa area riservata, viene commercializzato e lavorato pesce di ogni tipo: vivo, surgelato ed essiccato, viene sfilettato, tagliato, confezionato. Nel mercato migliaia di persone si muovono velocemente, ma con ritmi cadenzati, come in un rito religioso.”
Nessun odore, ci racconta Francesca, ma il sangue è dappertutto: “mi fa pensare agli antichi rituali religiosi di sacrificio degli animali, anche se in realtà manca la fase essenziale della consacrazione. Un colpo netto è assestato per finire un rombo. Lo vedo vibrare negli spasimi della morte e un brivido mi scorre nella schiena. L’ansimare della vita che esce da un corpo è sempre un’immagine penosa e raccapricciante. Non riesco a fotografarlo, preferisco soffermarmi su una sega che produce fumo nell’affettare un tonno surgelato. E ancora, come negli antichi riti, parte del cibo viene cotto e mangiato e tutt’intorno al mercato di vendita del pesce, si aprono mille minuscoli ristoranti, dove si fatica a trovare un posto a sedere”